L’attesa e l’indifferenza fanno male
Stare con chi ha un cancro non è facile, soprattutto se è al limite dell’autosufficienza. L’indifferenza è inumana ma esiste. Un mio amico e vicino di casa se ne é andato da solo. Dopo avere sofferto per 80 anni, avere perso un arto, é mancato da solo.
Non l’ho saputo che qualche giorno fa. Dolore grande, come sempre i migliori se ne vanno soli. Così come chi non é in linea con le pretese del mondo. Tornando a noi, ho salutato la mia amica Elettra, sono passata ai piani inferiori.
Non ho finito, ora fisioterapia per la vertebra rotta, interrotta per la stanchezza. Il baco non ha ancora vinto – almeno per ora!
Cambio di guardia
Ancora tre incontri, poi la mia terapista andrà in vacanza. Cambierò… per poter arrivare come prima nella deambulazione. Andrà bene? Non so, intanto in casa ognuno pensa per se’. Le mie giornate sono tutte uguali, farmaci, riposo e solitudine.
La voglia di vivere se ne sta andando piano piano Devo reagire soprattutto per me…
Come è possibile, quale sarà il mio futuro? Oggi sono tanto stanca, vi racconterò altre vicissitudini, appena possibile. Vorrei essere vicina a chi soffre… Ognuno fa ciò che si sente di fare. Nelle malattie, però. si desidera avere chi ti stringe la mano!